Eretici e corsari

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southern star
view post Posted on 2/2/2012, 19:28




Ciao,per chi è interessato, queste sono le prossime date della tournèe 2011/2012 di "Eretici e corsari" :

3-5 febbraio REGGIO EMILIA - Teatro Valli
6 febbraio PAVIA - Teatro Fraschini
7 febbraio COPPARO (FE) - Teatro De Micheli
8 febbraio BAGNACAVALLO (RA) - Teatro Goldoni
9-10 febbraio FERMO - Teatro dell'Aquila
11-12 febbraio JESI (AN) - Teatro Pergolesi
14 febbraio CASCINA (PI) - Teatro Politeama
15 febbraio FIRENZE - Obihall
16-19 BOLOGNA - Arena del Sole
21 febbraio-4 marzo ROMA - Teatro Olimpico
5 marzo CIVITAVECCHIA - Teatro Traiano


Claudio Gioè e Neri Marcorè sono invece già stati a:

16-17 dicembre 2011 GENOVA - Teatro dell'Archivolto, sala Modena
10-11 gennaio 2012 AOSTA - Teatro Comunale
12 gennaio CUNEO - Teatro Toselli
13 gennaio CASALE MONFERRATO (AL) - Teatro Municipale
14 gennaio ROCCABIANCA (PR)
15 gennaio SASSUOLO (MO) - Teatro Carani
17-28 gennaio MILANO - Teatro Strehler
31 gennaio-2 febbraio MODENA - Teatro Storchi


Monologhi e canzoni di Gaber e Luporini si intrecciano alle più disincantate intuizioni di Pasolini, in un immaginario dialogo "a tre".
Eretici e corsari, interpretato da Neri Marcoré e Claudio Gioè e diretto da Giorgio Gallione, nasce dall'osservazione della profonda corrispondenza intellettuale - e non solo - tra tre figure emblematiche nell'Italia degli anni 70. Gaber, Luporini e Pasolini viaggiano su lunghezze d'onda simili, proponendo forme di sopravvivenza all'omologazione con le armi che conoscono e intendono usare: poesia, musica, scrittura, cinema. Un corso di "educazione al (libero) pensiero" tenuto da chi, con sguardo lucido, spesso amaro, sul mondo, sulla società e sul proprio paese, all'epoca si assunse il compito non facile e spesso ingrato di mettere a nudo le ipocrisie della politica e della società.

A metà degli anni ’70 Pier Paolo Pasolini scrive e pubblica “Scritti corsari”, una raccolta di articoli e riflessioni sulla trasformazione dell’Italia di quegli anni. In una intervista Gaber commenta “sviluppo senza progresso… mi sembra la sintesi più appropriata della nostra epoca”.
Pasolini racconta un sistema che sta attuando un’opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità, che fonda il proprio potere su una ipnotica promessa di comodità e benessere, ma che in realtà sta trasformando il cittadino in un “uomo che solo consuma”; sottolinea altresì le eccezioni, le resistenze, le sopravvivenze, ma in sostanza tende a radiografare impietosamente il proprio tempo, esasperando talvolta l’analisi per chiedere almeno una reazione, per provocare una sorta di “captatio malevolentiae” da cui far nascere un dibattito non ipocrita.
In quegli stessi anni Gaber e Luporini non solo si muovono su una lunghezza d’onda analoga, mai bonariamente autoassolutoria, ma si nutrono e spesso condividono molte delle intuizioni pasoliniane, che trasformate e personalizzate, entrano in filigrana nei testi del teatro gaberiano.
Monologhi e canzoni come “L’appartenenza”, “Gli oggetti”, “Il grido”, “La festa” “Il cancro”, “Qualcuno era comunista” svelano palesemente questa vicinanza, questo modo disincantato e spesso amaro di guardare il mondo, la società e il proprio paese.
“Eretici e corsari” è uno spettacolo che si alimenta di questi materiali: monologhi, articoli, canzoni, frammenti di interviste di due artisti e intellettuali “non organici”, che non temono di compromettersi e di risultare anche scomodi, poeti d’opposizione, diversi nella libertà, che con lucida preveggenza ci svelano che “il futuro è già finito” e che sarebbe ora di tornare a privilegiare il “crescere” rispetto al “consumare”.




“Io non sono mai stato un militante, mai tesserato, mai propagandista. Questo essere un po’ dentro un po’ fuori, che mi è stato anche imputato, per me è vitale. Io credo invece nell’utopia della politica come indagine nella realtà.” Giorgio Gaber


"Io non ho alle mie spalle nessuna autorevolezza: se non quella che mi proviene paradossalmente dal non averla e dal non averla voluta; dall’essermi messo in condizione di non avere niente da perdere e quindi di non essere fedele a nessun patto che non sia quello con un lettore , che io considero del resto degno di ogni più scandalosa ricerca.” Pier Paolo Pasolini da Scritti Corsari (6/10/74)



Dall'opera di Giorgio Gaber, Sandro Luporini e Pier Paolo Pasolini
con Neri Marcorè e Claudio Gioè
regia e drammaturgia Giorgio Gallione
musiche dal vivo - Gnu Quartet:
Francesca Rapetti – flauto
Stefano Cabrera – violoncello
Raffaele Rebaudengo – viola
Roberto Izzo – violino

Teatro dell'Archivolto
in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber

Edited by southern star - 17/2/2012, 15:14
 
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Jesse1025
view post Posted on 2/2/2012, 20:26




signoreeeeeeeeeeeee qualcuna verrebbe a bologna????
 
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3l1s@
view post Posted on 4/2/2012, 12:17




Io stavo meditando Roma... voglio assolutamente rivedere questo spettacolo prima che finisca la tournèe :D
 
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Figlia del mare
view post Posted on 5/2/2012, 14:49




Uffa in campania , no :(
 
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daisyworld
view post Posted on 5/2/2012, 16:09




Ciao a tutte, c'è qualcuna di Roma che andrà allo spettacolo? Io farò di tutto, anche se non so come dirlo a mio marito. SOS Maria Grazia
 
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mery2
view post Posted on 7/2/2012, 16:59




importante: gli spettacoli di fermo sono stati riviati... per il maltempo

http://www.agenparl.it/articoli/news/regio...chiusura-scuole
 
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daisyworld
view post Posted on 8/2/2012, 19:09




Ho il biglietto per lo spettacolo di domenica 26 febbraio, ho trovato solo 4^ fila!!!
C'è qualcun'altra di Roma che andrà??
Ciao
 
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lauretta73
view post Posted on 9/2/2012, 20:06




Ciao a tutte!!!Sto meditando di andare allo spettacolo di Roma..io sono di Torino...un po lunghetta..ma ce la posso fare!!!!Se trovo qualcuno che viene con me ci sarò!!!Chi di voi andrà???
 
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daisyworld
view post Posted on 9/2/2012, 20:39




CITAZIONE (lauretta73 @ 9/2/2012, 20:06) 
Ciao a tutte!!!Sto meditando di andare allo spettacolo di Roma..io sono di Torino...un po lunghetta..ma ce la posso fare!!!!Se trovo qualcuno che viene con me ci sarò!!!Chi di voi andrà???

Io ho preso biglietto per il 26.
Spero tu possa farcela.
Maria Grazia
 
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mery2
view post Posted on 10/2/2012, 09:25




causa maltempo sospese anche le date di Jesi

http://www.agi.it/ancona/notizie/201202091...inviati_a_marzo

saranno recuperate in marzo
 
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lauretta73
view post Posted on 10/2/2012, 11:23




Maria Grazia,
ehhh si spero anche io di farcela a trovare qualche "pazza"!!!che venga con me..io pensavo o all'ultimo spettacolo del 4 Marzo oppure il sabato 25, dato che dovro stare almneo un paio di giorni ne approfitto per girarmi un po la capitale!!!
 
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vitto
view post Posted on 16/2/2012, 21:51




io spero infinitamente di riuscire per il 28 a Roma!!
:love:
 
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daisyworld
view post Posted on 22/2/2012, 09:13




(da qui:
www.newsmag.it/17305/teatro-musical...orsari%E2%80%99)

Da Pasolini a Gaber: Claudio Gioè e Neri Marcoré in ‘Eretici e corsari’


Claudio Gioè e Neri Marcoré sono i protagonisti di ‘Eretici e corsari’, una pièce che va da Pasolini a Gaber. Tutto comincia a metà degli anni ’70, quando Pier Paolo Pasolini scrive e pubblica ‘Scritti corsari’, una raccolta di articoli e riflessioni sulla trasformazione dell’Italia di quegli anni. In un’intervista, Giorgio Gaber commenta: “Sviluppo senza progresso… mi sembra la sintesi più appropriata della nostra epoca”. Pasolini racconta un sistema che sta attuando un’opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità, che fonda il proprio potere su una ipnotica promessa di comodità e benessere, ma che in realtà sta trasformando il cittadino in un “uomo che solo consuma”.

Pasolini sottolinea altresì le eccezioni, le resistenze, le sopravvivenze, ma in sostanza tende a radiografare impietosamente il proprio tempo, esasperando talvolta l’analisi per chiedere almeno una reazione, per provocare una sorta di ‘captatio malevolentiae’ da cui far nascere un dibattito non ipocrita. In quegli stessi anni Gaber e Luporini non solo si muovono su una lunghezza d’onda analoga, mai bonariamente autoassolutoria, ma si nutrono e spesso condividono molte delle intuizioni pasoliniane, che, trasformate e personalizzate, entrano in filigrana nei testi del teatro gaberiano.

‘Eretici e corsari’ è uno spettacolo che si alimenta di questi materiali: monologhi, articoli, canzoni, frammenti di interviste di due artisti e intellettuali ‘non organici’, che non hanno mai temuto di compromettersi e di risultare anche scomodi, poeti d’opposizione, diversi nella libertà, che con lucida preveggenza ci svelano che “il futuro è già finito” e che sarebbe ora di tornare a privilegiare il ‘crescere’ rispetto al ‘consumare’. A partire da stasera, e fino al 4 marzo, lo spettacolo sarà in scena presso il teatro Olimpico di Roma. Regia e drammaturgia: Giorgio Gallione. Musiche dal vivo dello Gnu Quartet.




Edited by daisyworld - 22/2/2012, 12:38
 
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daisyworld
view post Posted on 22/2/2012, 12:38




CORRIERE DELLA SERA (pubblicata 2 gg fa) http://archiviostorico.corriere.it/2012/fe...120219046.shtml

Teatro Olimpico «Pensatori liberi, non barricati dietro a un' ideologia e non organici a nessuno»
Marcorè e Gioè, eretici e corsari
Pensieri e parole in un doppio omaggio a Gaber e Pasolini

Partitura a cinque: Pasolini, Gaber e Luporini, presenti con i pensieri e le parole, gli scritti e le note, e Neri Marcorè e Claudio Gioè, che li evocano sulla scena in «Eretici e corsari», da martedì al 4 marzo al Teatro Olimpico (piazza Gentile da Fabriano 17, tel. 06.3265991). La regia è di Giorgio Gallione, da sempre invaghito del Gaber-pensiero. Sua l' idea di mettere di fianco Gioè, attore fra cinema e tv ma con solide basi teatrali, e Neri Marcorè, al suo secondo confronto con il signor G. «Un bis con Gaber - racconta Marcorè - perché ne valeva la pena: qui l' accento è sul suo volto più corrosivo ed amaro, vicino appunto al Pasolini degli "Scritti corsari". La mozione di sfiducia del poeta friulano verso i politici, i tecnocrati e i banchieri, è comune a quella che Gaber e Sandro Luporini distillano in molte loro composizioni, si pensi a "La presa del potere", del ' 72. E persino la simpatia di Pasolini per i poliziotti a Valle Giulia trova eco in Giorgio che in un brano come "Il grido" è tutt' altro che tenero con la nuova generazione, rassegnata e piangente». Ancora, su Gaber e Pasolini: «Eretici e corsari entrambi, perché pensatori liberi, non barricati dentro un' ideologia e non organici a nessun partito. Svincolati da tutto». In scena Marcorè ha la chitarra in mano, e suona accompagnato da Gnu Quartet: Francesca Rapetti flauto, Stefano Cabrera violoncello, Raffaele Rebaudengo viola, Roberto Izzo al violino. L' eterno fascino del teatro-canzone: «Favorisce la fruibilità della storia che viene raccontata - spiega Marcorè -: una maniera semplice di comunicare che Gaber usò al 98 per cento, mentre nel mio e in altri casi si tratta di semplici incursioni. Quanto di Gaber c' è in me? L' ironia, credo, e poi un certo impegno che uno prende con se stesso, anche a fare autocritica, se necessario». La satira invece sta accusando il colpo del dopo-Berlusconi, il programma della Dandini non fa il boom d' ascolti: «Lì sono un ospite, non so dire. Gli spunti, è vero, sono diminuiti, ma meglio così. E poi mica si deve per forza prendersela con il presidente del Consiglio. La Lega, la Rai, le classi dirigenti sono grandi serbatoi di idee». Gioè si sente a sua volta travolto da Gaber-Pasolini: «Certe composizioni musicali sembrano la traduzione in musica di articoli e scritti, e anche se tutto è accaduto involontariamente, siamo rimasti colpiti. Devono aver preso a riferimento gli stessi maestri. Io in scena recito monologhi e leggo passi significativi. Il teatro che mi piace è quello che ha in sé il rito civile, per questo ho portato in scena in passato l' "Istruttoria" di Claudio Fava e riscritto la tragedia di "Caligola". Sul palcoscenico ritrovo me stesso come individuo che ha voglia di dire certe cose». Com' è il rapporto con Marcorè, lui così scanzonato... «Nella vita viviamo a ruoli ribaltati - scherza Gioè - sono io quello che la butta per primo sul ridere. Al cinema, è vero, ho ruoli difficili, anche nell' ultimo film, "Henry", di Alessandro Piva, sulla guerra a Roma fra clan di narcotrafficanti. E ogni volta che affronto un tema d' attualità, ci ritrovo dentro una delle tante profezie di Pasolini».





Edited by daisyworld - 22/2/2012, 13:14
 
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daisyworld
view post Posted on 22/2/2012, 13:15




da qui www.metronews.it/master.php?pagina=...id_notizia=1622 pubblicata oggi

Claudio Gioè : “Io e Marcorè, Eretici e corsari”



ROMA–“Un viaggio all’interno di un pensiero eretico e non allineato, tipico della cultura anni Settanta, che vede in Pasolini uno dei suoi esponenti letterari e in Gaber la felice traduzione in musica. Uno spettacolo che muove le corde della passione civile”. Parole di Claudio Gioè protagonista insieme a Neri Marcorè di “Eretici e corsari”, lo spettacolo con musica live tratto da Giorgio Gaber, Sandro Luporini e Pier Paolo Pasolini, al Teatro Olimpico fino al 4 marzo.


Pasolini e Gaber, due intellettuali e artisti impegnati. Che spettacolo dobbiamo aspettarci?

E’ una feroce critica, ma anche un’analisi lucida e disperata della degenerazione della vita democratica corrotta dal consumismo. Io sono il portavoce del pensiero pasoliniano e Neri interpreta le canzoni di Gaber.


Lei si sente più eretico o più corsaro?

Non saprei, questo è solo un titolo. Io limito a riferire le parole straordinarie di due grandi artisti nelle quali scopro oggi la dolente attualità.

Qual è il messaggio più intimo dello spettacolo?

Una riflessione collettiva sul nostro passato recente sul quale la conclusione è che non abbiamo ascoltato chi 30 o 40 anni fa metteva in guardia sulla deriva antropologica alla quale capitalismo e consumismo ci avrebbero spinti.

Chi sono e cosa rappresentano per lei Gaber e Pasolini? Cosa le hanno trasmesso?

Mi ha colpito l’estremo amore per l’umanità che ha mosso la produzione artistica di entrambi, nonostante l’analisi disperata. Nelle loro parole si scorge la speranza, la possibilità di cambiare, di migliorare. E’ questo l’aspetto sul quale dovremmo fare leva.

In scena e sul set si confronta spesso con personaggi impegnati, ma lei si sente più artista o più intellettuale?

Per carità, quale intellettuale, io faccio l’attore. Mi limito a fare quello.

Due parole per definire Neri Marcorè.

Un compagno di avventure straordinario. Di lui mi piace la disciplina in scena e il modo di mettersi in gioco. Gaber era forte e Neri ha mantenuto un rigore invidiabile delle canzoni senza sostituirsi a lui.

L’abbiamo appena vista su Canale 5 ne “Il XIII apostolo”, che progetti ha tra cinema e tv?

Il 2 marzo esce “Harry”, il film di Alessandro Bina, un noir ambientato a Roma sullo sfondo del traffico di eroina. Poi, visto il successo, è in programma nuova serie de “Il XIII apostolo.

Se non avesse fatto l’attore che lavoro avrebbe voluto fare?

Il contadino perché è l’unica speranza rimasta.

(Barbara Nevosi)
 
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15 replies since 2/2/2012, 19:28   679 views
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