| Ciao,per chi è interessato, queste sono le prossime date della tournèe 2011/2012 di "Eretici e corsari" :
3-5 febbraio REGGIO EMILIA - Teatro Valli 6 febbraio PAVIA - Teatro Fraschini 7 febbraio COPPARO (FE) - Teatro De Micheli 8 febbraio BAGNACAVALLO (RA) - Teatro Goldoni 9-10 febbraio FERMO - Teatro dell'Aquila 11-12 febbraio JESI (AN) - Teatro Pergolesi 14 febbraio CASCINA (PI) - Teatro Politeama 15 febbraio FIRENZE - Obihall 16-19 BOLOGNA - Arena del Sole 21 febbraio-4 marzo ROMA - Teatro Olimpico 5 marzo CIVITAVECCHIA - Teatro Traiano
Claudio Gioè e Neri Marcorè sono invece già stati a:
16-17 dicembre 2011 GENOVA - Teatro dell'Archivolto, sala Modena 10-11 gennaio 2012 AOSTA - Teatro Comunale 12 gennaio CUNEO - Teatro Toselli 13 gennaio CASALE MONFERRATO (AL) - Teatro Municipale 14 gennaio ROCCABIANCA (PR) 15 gennaio SASSUOLO (MO) - Teatro Carani 17-28 gennaio MILANO - Teatro Strehler 31 gennaio-2 febbraio MODENA - Teatro Storchi
Monologhi e canzoni di Gaber e Luporini si intrecciano alle più disincantate intuizioni di Pasolini, in un immaginario dialogo "a tre". Eretici e corsari, interpretato da Neri Marcoré e Claudio Gioè e diretto da Giorgio Gallione, nasce dall'osservazione della profonda corrispondenza intellettuale - e non solo - tra tre figure emblematiche nell'Italia degli anni 70. Gaber, Luporini e Pasolini viaggiano su lunghezze d'onda simili, proponendo forme di sopravvivenza all'omologazione con le armi che conoscono e intendono usare: poesia, musica, scrittura, cinema. Un corso di "educazione al (libero) pensiero" tenuto da chi, con sguardo lucido, spesso amaro, sul mondo, sulla società e sul proprio paese, all'epoca si assunse il compito non facile e spesso ingrato di mettere a nudo le ipocrisie della politica e della società.
A metà degli anni ’70 Pier Paolo Pasolini scrive e pubblica “Scritti corsari”, una raccolta di articoli e riflessioni sulla trasformazione dell’Italia di quegli anni. In una intervista Gaber commenta “sviluppo senza progresso… mi sembra la sintesi più appropriata della nostra epoca”. Pasolini racconta un sistema che sta attuando un’opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità, che fonda il proprio potere su una ipnotica promessa di comodità e benessere, ma che in realtà sta trasformando il cittadino in un “uomo che solo consuma”; sottolinea altresì le eccezioni, le resistenze, le sopravvivenze, ma in sostanza tende a radiografare impietosamente il proprio tempo, esasperando talvolta l’analisi per chiedere almeno una reazione, per provocare una sorta di “captatio malevolentiae” da cui far nascere un dibattito non ipocrita. In quegli stessi anni Gaber e Luporini non solo si muovono su una lunghezza d’onda analoga, mai bonariamente autoassolutoria, ma si nutrono e spesso condividono molte delle intuizioni pasoliniane, che trasformate e personalizzate, entrano in filigrana nei testi del teatro gaberiano. Monologhi e canzoni come “L’appartenenza”, “Gli oggetti”, “Il grido”, “La festa” “Il cancro”, “Qualcuno era comunista” svelano palesemente questa vicinanza, questo modo disincantato e spesso amaro di guardare il mondo, la società e il proprio paese. “Eretici e corsari” è uno spettacolo che si alimenta di questi materiali: monologhi, articoli, canzoni, frammenti di interviste di due artisti e intellettuali “non organici”, che non temono di compromettersi e di risultare anche scomodi, poeti d’opposizione, diversi nella libertà, che con lucida preveggenza ci svelano che “il futuro è già finito” e che sarebbe ora di tornare a privilegiare il “crescere” rispetto al “consumare”.
“Io non sono mai stato un militante, mai tesserato, mai propagandista. Questo essere un po’ dentro un po’ fuori, che mi è stato anche imputato, per me è vitale. Io credo invece nell’utopia della politica come indagine nella realtà.” Giorgio Gaber
"Io non ho alle mie spalle nessuna autorevolezza: se non quella che mi proviene paradossalmente dal non averla e dal non averla voluta; dall’essermi messo in condizione di non avere niente da perdere e quindi di non essere fedele a nessun patto che non sia quello con un lettore , che io considero del resto degno di ogni più scandalosa ricerca.” Pier Paolo Pasolini da Scritti Corsari (6/10/74)
Dall'opera di Giorgio Gaber, Sandro Luporini e Pier Paolo Pasolini con Neri Marcorè e Claudio Gioè regia e drammaturgia Giorgio Gallione musiche dal vivo - Gnu Quartet: Francesca Rapetti – flauto Stefano Cabrera – violoncello Raffaele Rebaudengo – viola Roberto Izzo – violino
Teatro dell'Archivolto in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber
Edited by southern star - 17/2/2012, 15:14
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